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Copyright Paul Kargyokris
Paul Kargyokris (Πολ Kargyokris) è un regista e sceneggiatore greco.
Nasce a Larissa nel 1957, figlio unico di un tabaccaio greco e di una insegnante italiana, trascorre i primi anni di vita in Italia per poi tornare nella sua città natale. Fin dall'infanzia dimostra particolare interesse per cinema e teatro, tanto da partecipare ad una rappresentazione teatrale per la prima volta a soli 6 anni, presso un piccolo gruppo amatoriale della libreria locale; si trattava de Il Principe e il Povero.
La passione per il teatro prosegue anche nel corso della sua crescita. A 18 anni approda all’Università La Sapienza di Roma per studiare Lettere e Filosofia con una borsa di studio, anche se il suo primo interesse rimane sempre il teatro.
Nel 1977 con un gruppo di amici fonda la Compagnia del Melograno con la quale mette in scena il suo primo lavoro Un sapore di fiele.
È l’inizio di una fase che segnerà per sempre la grammatica espressiva della sua sintassi artistica, un periodo quello a cavallo tra fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80 particolarmente prolifico per il giovane regista: è del 1978 Il passo sospeso della garzetta, del 1979 Kay Gos tratto da un racconto dello scrittore magiaro Noivà, del 1980 Archetipo di un volo verticale e del 1981 Il giorno in cui gli uccelli sparirono dal cielo.
Tornato in patria nel 1985, lavora presso il Krakos Dramas Teatras e successivamente dirige il Teatro Giovanile di Stato, dove mette in scena molti dei suoi lavori tra i quali: Le cortigiane del Pireo (1985), L’orecchio (1986) rilettura destrutturata del Naso di Gogol e L’Upupa di Vedentev (1987).
Ma è il 1988 a consegnare il nome del regista alla ribalta internazionale; col suo linguaggio caustico e provocatorio Kargyokris porta in scena Zia Vanja dove, reinterpretando il classico di Cecov, il protagonista diviene un’eroina trans, che si fa manifesto di denuncia sulla condizione e la mancanza di libertà di genere e di diritti in Grecia.
Tra il 1988 e il 1992 i lavori del regista arrivano in moltissimi paesi del mondo, tra cui Austria, Iugoslavia, Italia, Finlandia, Israele, Norvegia, Svezia e Svizzera.
Nel 1993 ottiene il Premio per la letteratura e le arti della Repubblica Greca, e nel 1996 il Premio BUBU, che il regista si aggiudica successivamente per ben quattro volte.
Nel 1996 una sua versione visionaria de Il berretto a sonagli di Pirandello, partecipa a numerosi Festival in tutto il mondo, vincendo il primo premio al Festival di Edimburgo. In seguito a questo riconoscimento, viene chiamato proprio a Edimburgo per ricoprire il ruolo di assistente al Market Theatre.
Nel 2000, durante la pre-produzione di un nuovo progetto mai poi concluso, Manakis un omaggio alla intrepida vita dei due fratelli Yannis e Miltiadis Manakis pionieri del cinema balcanico, il regista si trasferisce improvvisamente a Parigi; abbandona ogni impegno teatrale e scompare dalle scene per quasi 11 anni dedicandosi alla scultura.
“Un bisogno di materializzazione della ricerca - spiegherà più tardi - Sentivo la necessità di sviluppare su di un piano materico l’idea di “Jamais vu” già sperimentata nel linguaggio scenico”.
Sono di questo periodo opere scultoree quali Innaturalia (2002), La ballerina e l’hula hoop (2003), Potature (2006), Il filo delle Parche (2009).
Nel 2012 rientra in Italia, collaborando, fra gli altri, col Teatro del Pallone di Eremis Benth e riprende a pieno regime l’attività teatrale lavorando ai progetti The Russian Speaker, sull’analisi di Jim Breuer, l'adattamento teatrale di Sao the Sherif, e il controverso Storie di sei patate.